Piccolo levriero italiano

Se pensi che il Piccolo Levriero Italiano sia solo un cane da salotto capriccioso, preparati a ribaltare completamente questa idea.

Se pensi che il Piccolo Levriero Italiano sia solo un cane da salotto capriccioso, preparati a ribaltare completamente questa idea. Dietro quell’aspetto elegante e quell’aria aristocratica si nasconde infatti un mix irresistibile di energia, dolcezza e qualche piccola stranezza comportamentale che ti farà sorridere (e a volte disperare, ma con stile). In questo articolo ti accompagnerò passo dopo passo alla scoperta di questa razza: dalla storia affascinante fino ai consigli pratici su alimentazione, educazione e cura quotidiana. Insomma, un manuale ironico ma super utile per chi vuole convivere al meglio con questo “mini levriero” da 3 a 5 chili di pura personalità.

Un po’ di storia: aristocrazia su quattro zampe

Il Piccolo Levriero Italiano non è l’ultimo arrivato nei salotti eleganti. Questa razza esiste da secoli e ha fatto innamorare principi, regine e nobili di mezza Europa. Già durante l’epoca dell’antica Roma, questi cani scorazzavano accanto a famiglie ricche e venivano rappresentati perfino nei mosaici. Nel Rinascimento è diventato un vero e proprio status symbol: più il cane era snello e raffinato, più il padrone poteva vantarsi di avere gusto e denaro da buttare.

Non a caso, quadri famosissimi dell’epoca ritraggono nobildonne con questi piccoli levrieri in braccio. Non erano semplicemente animali da compagnia, ma un prolungamento dell’immagine del padrone: simbolo di eleganza, raffinatezza e potere. Ma attenzione: dietro la facciata chic si nascondeva già allora un cane con uno spirito vivace e un istinto da cacciatore, capace di scattare come una freccia quando vede qualcosa muoversi.

Oggi il Piccolo Levriero Italiano mantiene quell’alone aristocratico, ma è diventato anche un cane da compagnia molto apprezzato da famiglie moderne. La differenza? Non serve più appartenere a una corte rinascimentale, basta avere amore, dedizione e un divano morbido su cui possa acciambellarsi.

Caratteristiche fisiche: eleganza in miniatura

Se ti capita di incontrare un Piccolo Levriero Italiano al parco, noterai subito il suo aspetto inconfondibile. È il modello “slim fit” del mondo canino: lungo, slanciato, con muscoli asciutti e proporzioni perfette. Potremmo definirlo un’opera di design vivente, creata apposta per unire estetica e funzionalità.

Nonostante il nome “piccolo”, non va confuso con un chihuahua qualsiasi. I suoi 3 a 5 chili di peso e i circa 32-38 cm di altezza al garrese lo rendono sì leggero, ma non fragile. Ha una corporatura elastica che lo rende un corridore formidabile, pur se in scala ridotta rispetto al Greyhound, suo fratellone più famoso.

Il pelo è corto, fine e lucidissimo. Questo significa che sì, il cane perde poco pelo, ma in compenso sentirà più facilmente freddo. Da qui nasce l’immagine classica del levrierino che sfila con cappottino e maglioncino anche solo per andare in giardino. I colori più diffusi sono il grigio, l’ardesio e il fulvo, con qualche sfumatura in più nelle diverse linee.

Carattere e comportamento: un mix di tenerezza e velocità

Il Piccolo Levriero Italiano è una sorpresa sotto ogni punto di vista. Dietro quell’aria delicata, c’è un cane con un cuore enorme e una personalità vivace. Se da un lato è estremamente affettuoso e ama appiccicarsi al padrone come una seconda pelle, dall’altro ha conservato l’istinto predatorio tipico dei levrieri.

Il suo carattere può essere descritto come un cocktail particolare: un po’ timido con gli estranei, un po’ buffo e clownesco con la sua famiglia, decisamente atletico quando ha campo libero per correre. Non stupirti se passa un’ora incollato alle tue ginocchia per poi trasformarsi all’improvviso in un razzo che sfreccia per casa o in giardino.

È un cane che soffre molto la solitudine e tende ad essere particolarmente legato ad una persona in casa. Non significa che ignorerà gli altri membri della famiglia, ma scelto il suo “umano preferito”, lo seguirà fedelmente ovunque. Se stai pensando di adottarne uno, considera che vorrà stare con te nella buona e nella cattiva sorte… anche quando vai in bagno.

Come prendersene cura nella vita quotidiana

Parliamo ora della parte pratica, quella che interessa di più chi sta davvero pensando di vivere con un levrierino. Un aspetto importante è che questa razza è relativamente facile da gestire, ma ha alcune necessità specifiche di cui non devi mai dimenticarti.

In primo luogo, il Piccolo Levriero Italiano ha bisogno di movimento quotidiano. Non pensare però che basti una passeggiatina svogliata intorno all’isolato. È una razza che, pur essendo piccola, ama scattare e allungare il passo. Portarlo in spazi sicuri dove può correre libero sarà una delle chiavi della sua felicità. Naturalmente, mai sganciarlo se non sei in un’area recintata: un piccione che vola improvviso basterebbe per fargli scordare del tutto i tuoi richiami.

Dal punto di vista alimentare, nonostante sia un cane leggero, ha bisogno di cibo di qualità, ricco di proteine e ben bilanciato. Un’alimentazione scarsa di nutrienti si riflette subito in un calo di energia e in un pelo opaco. Attenzione anche alle quantità: nonostante siano piccoli, hanno un buon appetito. Se non controlli, rischiano di diventare dei mini divanisti con pancetta inclusa.

Infine, fondamentale tener conto della loro sensibilità al freddo. Un levrierino italiano in inverno senza cappottino è come tu che cammini in spiaggia a gennaio con il costume. Non funziona. Prepara un corredino fatto di copertine, maglioni e cappotti per cani: oltre a tenerlo al caldo, farai anche un figurone durante le passeggiate.

Addestramento ed educazione: cane aristocratico sì, ma con disciplina

Uno degli errori più comuni con i Piccoli Levrieri Italiani è trattarli come bambolotti di porcellana da viziare. Sbagliatissimo. Sono sì delicati, ma hanno bisogno di educazione fin da cuccioli. Senza una guida gentile ma ferma, possono diventare testardi e sviluppare brutte abitudini, come il vizio di abbaiare troppo o distruggere oggetti quando restano soli.

Il metodo migliore per educarli è sempre quello del rinforzo positivo: premi e coccole quando fanno qualcosa di giusto, ignorare comportamenti indesiderati. Sono cani molto sensibili e rimproveri duri rischiano di spaventarli o renderli più insicuri.

Un passaggio fondamentale è abituarli gradualmente a restare da soli. Come detto, sono cani che soffrono la mancanza del padrone, quindi serve allenarli piano piano a sopportare qualche ora senza farti diventare l’eroe drammatico della loro tragedia shakespeariana domestica. Inizia con pochi minuti di assenza e aumenta man mano, premiandoli sempre al tuo ritorno.

Salute e longevità: delicato ma resistente

Spesso si pensa che il Piccolo Levriero Italiano sia fragile come un cristallo di Murano, ma in realtà è più resistente di quanto sembri. Con le cure giuste, può vivere tranquillamente tra i 12 e i 15 anni, portando bellezza e vitalità ogni giorno in casa. Questo non significa che sia immune da problemi, anzi: ci sono alcune particolarità da conoscere.

Il più comune riguarda le ossa e gli arti sottili, che possono fratturarsi più facilmente rispetto ad altre razze. Niente panico: non significa che non debba mai correre, ma bisogna fare attenzione in ambienti scivolosi o con superfici dure. Un salto sbagliato dal divano può risultare più rischioso per lui rispetto ad altre razze.

Altre attenzioni particolari riguardano i denti, che tendono ad accumulare tartaro se non vengono puliti regolarmente. L’igiene orale non è un optional, ma una vera esigenza di salute. Infine, ricordiamoci la sua sensibilità al freddo e agli sbalzi di temperatura, motivo per cui è bene proteggerlo d’inverno e non lasciarlo esposto a correnti d’aria anche in casa.

Piccolo Levriero Italiano e vita in famiglia

Ultimo punto, ma non meno importante: come si integra il Piccolo Levriero Italiano in una famiglia moderna? In una parola: benissimo. È un cane altamente adattabile, che sa godersi le coccole dei bambini (purché non siano troppo bruschi), la compagnia degli anziani e persino la convivenza con altri animali, a patto di fare una presentazione graduale.

Adora la vita da appartamento, perché ciò che conta per lui non è lo spazio disponibile, ma la vicinanza ai suoi umani. Tuttavia, se ha la possibilità di accedere a un giardino sicuro, sarà ancora più felice. L’importante è non dimenticare mai il suo bisogno di movimento e la propensione a rincorrere qualsiasi cosa che si muova veloce, dai gatti ai sacchetti di plastica sospinti dal vento.

In definitiva, vivere con un Piccolo Levriero Italiano significa avere al proprio fianco un compagno elegante, affettuoso e sorprendentemente vivace. Richiede qualche attenzione extra per il freddo e una buona dose di pazienza nell’educazione, ma in cambio regala amore incondizionato e momenti comici indimenticabili. Insomma, un aristocratico che non disdegna di fare il buffone, purché il padrone non gli faccia mai mancare affetto e attenzioni.

Conclusione

Il Piccolo Levriero Italiano è la dimostrazione vivente che eleganza e praticità possono convivere nello stesso cane. Nonostante le apparenze, non è un soprammobile fragile, ma un compagno vivace, capace di grandi corse e grandi coccole. Richiede qualche cura specifica, certo, ma nulla che non venga ampiamente ripagato dal legame speciale che riesce a creare con la sua famiglia.

Se stai valutando di accoglierne uno, ricorda: non è il cane per chi passa più ore in ufficio che a casa, né per chi cerca un cane “decorativo”. È invece perfetto per chi desidera un amico elegante, empatico e capace di rendere ogni giornata più leggera, esattamente come fa lui quando si acciambella sul tuo cuore, oltre che sul divano.

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