Gatti in aereo: come viaggiare in sicurezza con il proprio micio

Il primo errore comune è dare per scontato che il gatto sia un passeggero come gli altri. Spoiler: non lo è. Mentre tu magari ti godi il film in volo, il tuo micio potrebbe vivere ore di stress terribile.

Viaggiare in aereo con un gatto può sembrare un incubo logistico peggiore di una valigia smarrita a Fiumicino, ma con la giusta organizzazione diventa un’avventura gestibile. Il segreto sta nel capire cosa serve davvero al nostro micio, come muoversi con le regole delle compagnie aeree e, soprattutto, come mantenere la calma anche quando lui decide che il trasportino è più simile a una prigione di massima sicurezza che a una suite a cinque stelle. In questa guida ti accompagno passo dopo passo con consigli pratici, dettagli utili e un pizzico di ironia: perché se devi combattere contro regolamenti, controlli di sicurezza e miagolii da “opera lirica”, almeno fallo col sorriso.

Prima di prenotare: valutare se il viaggio in aereo è adatto al tuo gatto

Il primo errore comune è dare per scontato che il gatto sia un passeggero come gli altri. Spoiler: non lo è. Mentre tu magari ti godi il film in volo, il tuo micio potrebbe vivere ore di stress terribile. Ecco perché la primissima domanda da porsi non è “quanto costa il biglietto per il gatto?”, ma “il mio gatto può davvero affrontare un viaggio in aereo senza traumi?”.

Molti gatti sono creature abitudinarie, legate al loro territorio e ai loro rituali. Trasportarli su un mezzo rumoroso, vibrante e con odori sconosciuti può mandarli facilmente in confusione. Ci sono gatti viaggiatori che si adattano con più serenità, e gatti che ti guardano con lo sguardo di chi sta preparando la vendetta del secolo. Un consulto con il veterinario prima di prenotare il volo è obbligatorio: non per sentirsi dire “andrà tutto bene”, ma per verificare eventuali problemi respiratori, cardiaci o semplicemente di carattere che possono rendere il viaggio rischioso.

Il viaggio in aereo non è mai la scelta più semplice. È preferibile solo quando davvero non ci sono alternative (ad esempio traslochi internazionali o trasferte di lunghissima distanza). Per un weekend fuori porta, lasciare il gatto a casa con un cat-sitter è cento volte meglio sia per te che per lui.

Documenti e regole: quello che la compagnia aerea non ti dirà al check-in

Ogni compagnia aerea ha le proprie regole sugli animali a bordo. Non fidarti del passaparola: controlla direttamente sul sito, e fallo prima di prenotare. Alcune consentono solo un numero limitato di animali in cabina, altre permettono esclusivamente il trasporto in stiva, e molte applicano restrizioni sui Paesi di destinazione.

Quello che però è certo in ogni caso è la burocrazia. Il tuo micio non parte senza il suo “passaporto”. Per viaggi all’interno dell’Unione Europea serve il passaporto europeo per animali da compagnia, che puoi ottenere dal veterinario abilitato. Questo documento certifica la vaccinazione antirabbica, obbligatoria e da fare almeno 21 giorni prima della partenza. Se viaggi fuori UE, la faccenda si complica con eventuali test sierologici, quarantene e regole specifiche del Paese di arrivo. Non aspettare l’ultima settimana per organizzarti: i tempi burocratici non vanno d’accordo con le prenotazioni last-minute.

Un dettaglio che spesso passa inosservato riguarda la dimensione massima del trasportino. Ogni compagnia ha misure precise, e no, non basta che il gatto ci stia dentro “più o meno”. Se il trasportino non rispetta le dimensioni, il gatto rischia di finire in stiva o peggio, di non salire affatto. Perciò misura tutto con santa pazienza e, se possibile, scegli un trasportino morbido omologato per i viaggi aerei.

Preparare il gatto al viaggio: la lenta arte di addomesticare il trasportino

Il gatto e il trasportino hanno storicamente un rapporto conflittuale. Nella maggior parte dei casi il micio lo associa a due situazioni: le visite veterinarie o gli spostamenti indesiderati. Non il massimo per immaginare una piacevole gita. Per questo occorre lavorare in anticipo, trasformando quel misterioso oggetto in un luogo familiare e sicuro.

Un trucco collaudato è lasciare il trasportino aperto in casa giorni (se non settimane) prima del viaggio. Inserisci dentro la copertina preferita del gatto, qualche gioco e magari qualche snack. L’obiettivo è che lui entri spontaneamente e senza pressioni. Non forzarlo mai, altrimenti assocerà il trasportino a un’esperienza negativa e il giorno del volo ti ritroverai a litigare con un felino che ha deciso di diventare polpo per infilarsi in ogni possibile fessura pur di non entrare.

Molti padroni si chiedono se sia utile somministrare sedativi. La risposta è quasi sempre no. I tranquillanti possono alterare la respirazione e la circolazione, soprattutto in quota. Nel 90% dei casi i veterinari sconsigliano qualsiasi farmaco. Meglio puntare su rimedi naturali come i feromoni sintetici (spray o diffusori da usare sul trasportino) o panni imbevuti dell’odore familiare di casa.

Il grande giorno: come affrontare il check-in e la partenza

Il giorno della partenza è quello in cui la tua pazienza viene messa a dura prova. Arriva in aeroporto con largo anticipo, perché i tempi si allungano inevitabilmente: dovrai presentare documenti, pesare il trasportino, compilare moduli e, a volte, affrontare domande infinite sul gatto come se stessi trafficando in diamanti clandestini.

Al controllo di sicurezza, sappi che il trasportino dovrà passare ai raggi X vuoto. Questo significa che dovrai tirare fuori il gatto e tenerlo in braccio mentre la scatola viaggia da sola sul nastro. Facile a dirsi, meno a farsi. Un consiglio strategico: indossa una pettorina sicura al tuo gatto già a casa, così se ti scappa di mano nel caos del controllo non rischia di correre per l’aeroporto diventando protagonista di un film catastrofico.

Una volta al gate, il gatto dovrà restare nel trasportino. Evita la tentazione di aprirlo “solo un attimo”: i gatti hanno l’incredibile capacità di materializzarsi nel luogo più irraggiungibile nel momento meno opportuno. Una volta in cabina, sistemalo sotto al sedile di fronte a te, con il lato della griglia rivolto verso di te per permettere al gatto di vederti. E ricordati: calma tua = calma del gatto. Se sei agitato, lui lo percepirà e peggiorerà solo le cose.

Durante il volo: gestire il micio a bordo

Non aspettarti che durante il volo il tuo gatto se ne stia tranquillo a fare le fusa. È probabile che miagolerà, forse anche insistentemente, soprattutto nella fase di decollo e atterraggio, quando la pressione cambia e le sue orecchie percepiscono fastidio. In questo caso, parlargli con voce calma e rassicurante è la cosa migliore che puoi fare. No, non smetterà di miagolare all’improvviso, ma almeno sentirà che non è solo.

Per quanto riguarda cibo e acqua, evita di dare pasti abbondanti prima del viaggio perché lo stomaco agitato in aereo non è mai una buona idea (per gatti e umani). Puoi portare una ciotolina richiudibile da usare in caso di viaggi molto lunghi, ma la maggior parte dei gatti preferisce non bere né mangiare fino alla destinazione. Non preoccuparti: sopravvivono tranquillamente qualche ora senza problemi.

Altro consiglio pratico: non aprire mai il trasportino durante il volo, neanche per accarezzarlo. Se il gatto dovesse uscire improvvisamente, recuperarlo in uno spazio ristretto e pieno di persone non è esattamente la miglior esperienza di volo. Concentrati invece sul mantenere un atteggiamento rilassato e, se necessario, copri parzialmente il trasportino con un panno leggero per schermare luci e stimoli.

Dopo l’atterraggio: l’arrivo a destinazione senza drammi

Finalmente a destinazione! Non illuderti, il tuo micio non ti ringrazierà con sorrisi o abbracci. Probabilmente sarà confuso, spaventato e bisognoso di un posto tranquillo in cui rifugiarsi. Una volta arrivato a casa o in hotel, la prima cosa da fare è creare una zona sicura: trasportino aperto, lettiera pronta e acqua fresca. Non obbligarlo a socializzare o esplorare subito. Lascialo ambientare ai suoi ritmi, che possono andare da qualche ora a qualche giorno.

Se durante il viaggio il gatto non ha avuto modo di fare i suoi bisogni, probabilmente lo farà poco dopo l’arrivo. Per questo è fondamentale avere la lettiera già pronta. Mettere a disposizione anche qualche oggetto familiare (copertina, giochini, cuccia) accelera il processo di adattamento.

Una volta sistemati, controlla eventuali segni di disagio fisico o psicologico: respirazione affannosa, tremori, disidratazione. Se noti qualcosa di anomalo, non aspettare e contatta un veterinario locale. Un viaggio aereo è una prova fisica per un gatto, e meglio prevenire complicazioni.

Consigli pratici extra per viaggiare sereni

Per evitare di dover improvvisare durante il viaggio, ci sono piccoli accorgimenti che rendono l’esperienza meno stressante. Portare una scorta di salviette umidificate per eventuali “incidenti” nel trasportino, ad esempio, può salvarti la vita. Lo stesso vale per una coperta leggera da poggiare sopra in caso di rumori o luci eccessive.

Un altro dettaglio utile è etichettare il trasportino con i tuoi dati e quelli del gatto. In questo modo, se succedesse un imprevisto (non ci auguriamo mai!) il tuo micio non rimarrebbe anonimo. Alcuni padroni scelgono di dotare i loro gatti di microchip GPS, soprattutto nei viaggi più lunghi: non è indispensabile, ma può offrire un livello extra di tranquillità.

Infine, ricorda che viaggiare con un gatto è un’esperienza che richiede pazienza e pianificazione. Ogni micio ha la sua personalità, e il tuo compito è adattarti a lui, non l’opposto. Alcuni gatti sopportano il volo con calma olimpica, altri faranno una serenata continua: l’importante è rimanere presenti, rassicuranti e ben organizzati.

Conclusione: volare col gatto è possibile (ma non per tutti)

Portare il proprio gatto in aereo non è una passeggiata, ma neanche un’impresa impossibile. Serve tempo, preparazione e una buona dose di pragmatismo. Se sai che il tuo micio è particolarmente fragile o territoriale, forse è meglio affidarsi a soluzioni alternative come il cat-sitter o la pensione per animali. Se invece il viaggio è inevitabile, seguendo i consigli visti sopra ridurrai al minimo lo stress e renderai l’esperienza più sopportabile per entrambi.

E ricorda: non importa quanto tu sia impeccabile nell’organizzazione. Alla fine del viaggio il tuo gatto penserà comunque di essersi trascinato in giro solo per farti un favore. E forse, in fondo, ha ragione.

petlovers

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