L’immunodeficienza felina, conosciuta anche come FIV, è una malattia virale che colpisce in modo diretto il sistema immunitario
Immunodeficienza e leucemia nei gatti: cosa sapere

Parlare di malattie non è mai divertente, ma se hai un gatto in casa sai bene che la curiosità felina non ha limiti e a volte i suoi giri esplorativi possono trasformarsi in rischi. Due delle patologie più delicate che possono colpire i gatti sono l’immunodeficienza felina e la leucemia felina. Nomi altisonanti che fanno subito paura, ma che puoi affrontare meglio armato di consapevolezza e di qualche dritta pratica. Niente panico: il tuo micio non vuole leggere trattati di medicina, ma tu puoi imparare a capire cosa significano davvero queste malattie e come comportarti.
In questo articolo analizzeremo per bene cos’è l’immunodeficienza felina, cos’è la leucemia felina, come si diffondono, quali segnali non trascurare e soprattutto come puoi aiutare il tuo gatto a vivere una vita lunga e dignitosa anche se dovesse ricevere una diagnosi del genere. Prepara il tiragraffi e tieni pronte le pappe: partiamo.
Indice
Cos’è l’immunodeficienza felina (FIV)
L’immunodeficienza felina, conosciuta anche come FIV, è una malattia virale che colpisce in modo diretto il sistema immunitario del gatto. In parole povere, il virus mette i bastoni tra le ruote alle difese naturali del gatto, rendendolo più vulnerabile a infezioni e altre malattie che solitamente non darebbero grossi problemi. Non è quindi la malattia in sé a uccidere, ma il meccanismo con cui apre la porta a un sacco di ospiti indesiderati.
La FIV è simile per certi aspetti al virus dell’HIV negli esseri umani, ma non serve agitarsi: non è trasmissibile alle persone e il tuo micio non potrà mai infettarti. È una malattia esclusivamente felina, e per quanto diffusa, spesso passa inosservata per anni perché i gatti possono rimanere asintomatici per lunghi periodi. Questo aspetto la rende subdola, perché ti dà l’illusione che sia tutto a posto mentre il virus silenziosamente lavora.
Capire come funziona la FIV è fondamentale per sapere come gestire la vita quotidiana di un gatto positivo. Non significa che sia destinato a vivere poco o male: con le giuste attenzioni può rimanere felice e attivo a lungo.
Cos’è la leucemia felina (FeLV)
La leucemia felina, conosciuta come FeLV, è un’altra malattia virale, ma con caratteristiche un po’ diverse dalla FIV. In questo caso, oltre a colpire il sistema immunitario, il virus può anche influenzare direttamente le cellule del sangue, il midollo osseo e in generale la capacità del corpo di produrre cellule sane. In pratica, il virus fa casino direttamente nei luoghi di produzione, con conseguenze potenzialmente gravi.
Il FeLV è considerato più aggressivo rispetto al FIV perché spesso accorcia molto la vita del gatto contagiato. Può portare a tumori, anemie croniche e a una serie di infezioni secondarie che il corpo non riesce più a tenere sotto controllo. Insomma, non è un ospite gradito e gli effetti possono essere pesanti. Tuttavia, non significa che sia una condanna senza scampo.
La convivenza con un gatto positivo al FeLV richiede ancor più attenzione, soprattutto sulla prevenzione delle infezioni secondarie e sul monitoraggio costante della salute generale. Con una gestione accurata, è possibile garantire tempo di qualità e momenti sereni anche a questi gatti straordinari.
Come avviene la trasmissione di FIV e FeLV
Capire come si contraggono queste malattie è fondamentale per proteggere non solo il tuo gatto, ma anche eventuali altri mici che vivono con lui. Parliamo sempre di malattie trasmissibili tra gatti, quindi se hai più felini in casa o pensi di adottarne un altro, è bene farti due conti.
La FIV si trasmette soprattutto tramite morsi profondi, quindi è più frequente nei gatti randagi o maschi non sterilizzati che si azzuffano tra loro per il territorio. Non è comune invece la trasmissione per semplice convivenza, condivisione di ciotole o lettiere. Questo significa che un gatto FIV positivo può vivere con altri gatti, purché siano socievoli e non litigiosi.
La FeLV invece è decisamente più contagiosa. Il virus si diffonde tramite saliva, urine, sangue, feci e persino attraverso il latte materno. In questo caso, la condivisione di ciotole e lettiere può davvero rappresentare un rischio. É per questo che i gatti FeLV positivi non dovrebbero vivere con gatti sani, a meno che non siano tutti vaccinati e ben monitorati dal veterinario.
Quali sono i sintomi da non ignorare
Molti proprietari scoprono troppo tardi che il proprio gatto è positivo perché i sintomi iniziali sono vaghi o assenti. Per questo i test periodici dal veterinario sono una vera ancora di salvezza. Tuttavia, ci sono alcuni segnali che meritano la tua attenzione.
Nel caso della FIV, potresti notare un calo di energia, gengive arrossate, piccole infezioni che guariscono più lentamente del solito e un dimagrimento inspiegabile. Nulla di eclatante a prima vista, ma sommando questi indizi ti accorgerai che qualcosa non torna.
La FeLV invece si presenta in modo più evidente: perdita di peso, febbre ricorrente, infezioni respiratorie croniche, anemia, ingrossamento dei linfonodi e in alcuni casi la comparsa di tumori. Chiunque viva con un gatto abituato a correre come una freccia nota subito quando il suo solito sprint da campione olimpico si trasforma in una camminata trascinata e lenta.
Diagnosi e test veterinari
Il modo più sicuro per sapere se un gatto è positivo a FIV o FeLV è ovviamente un test dal veterinario. Non esistono diagnosi casalinghe affidabili, quindi niente improvvisazioni. I test più usati sono quelli rapidi, che richiedono solo un prelievo di sangue e danno risultati in pochi minuti. Ovviamente, in caso di test positivo, il veterinario può consigliarti ulteriori esami di conferma.
Fare il test è particolarmente raccomandato per i gatti che vivono all’aperto, quelli che arrivano da colonie feline o i nuovi ingressi in una casa dove già vivono altri mici. È una piccola spesa che ti risparmia grandi preoccupazioni future.
Gestire la vita quotidiana di un gatto positivo
Se scopri che il tuo gatto è positivo a FIV o FeLV, la tentazione di buttarti nello sconforto è alta. Ma la buona notizia è che ci sono tantissime cose che puoi fare per rendergli la vita gioiosa e sana. Non importa quanto radicale ti sembri la diagnosi, nella maggior parte dei casi il gatto può vivere per anni con la giusta assistenza.
Prima regola: proteggilo da ulteriori rischi. Ciò significa ridurre al minimo l’accesso all’esterno, evitare che venga a contatto con gatti sconosciuti e fornirgli un ambiente casalingo sicuro e stimolante. Questo non solo abbassa il rischio di infezioni, ma anche lo stress, che nei gatti malati gioca un ruolo ancora più importante.
Poi c’è la questione delle cure veterinarie regolari. Portare il gatto dal veterinario almeno un paio di volte all’anno per visite di controllo permette di prevenire complicazioni e di intervenire tempestivamente in caso di peggioramenti. Alimentazione equilibrata, vaccinazioni aggiornate e trattamenti antiparassitari diventano le basi su cui si fonda la sua qualità di vita.
Alimentazione e benessere
Mangiare bene non serve solo a noi esseri umani per sentirci meglio, e i gatti immunodepressi ne hanno ancora più bisogno. Una dieta di qualità, ricca di proteine e ben bilanciata, è fondamentale per fornire le energie necessarie e supportare un sistema immunitario già sotto pressione.
Evita cibi di scarsa qualità e prediligi crocchette e umido bilanciati e consigliati dal veterinario. Non è il momento di risparmiare sulla pappa, perché ciò che risparmi sulla ciotola finisce per diventare una spesa dal veterinario.
Prevenzione: cosa puoi fare già da oggi
Prevenire è sempre meglio che curare, e nel caso di FIV e FeLV il detto vale doppio. Adottare alcune semplici abitudini può ridurre drasticamente il rischio che il tuo gatto si ammali.
Per la FIV, la misura più efficace è sterilizzare i gatti per ridurre la tendenza a combattere con i simili. Limitare la vita all’aperto riduce di molto i contatti rischiosi, mentre controlli regolari dal veterinario garantiscono una maggiore sicurezza.
Per la FeLV la prevenzione più importante è il vaccino. Non è efficace al 100%, ma rappresenta comunque una protezione preziosa. Inoltre, testare ogni nuovo gatto prima di farlo entrare in casa è un vero salvavita. L’isolamento e la cautela nei primi giorni, in attesa dei risultati, sono gesti che fanno la differenza.
Vivere sereni anche con la diagnosi
Saperne di più su FIV e FeLV può spaventare, ma ti dà un grande vantaggio: la consapevolezza. Se il tuo gatto dovesse risultare positivo, non significa che il suo futuro sia privo di gioie. Con cure regolari, ambiente sicuro, alimentazione equilibrata e tanto affetto, puoi acompañarlo in una vita che, seppur più fragile, rimane piena di momenti felici.
La diagnosi non deve essere vista come la fine, ma come un punto di partenza per adattarsi a nuove abitudini e diventare un vero supereroe per il tuo micio. E se sei in dubbio, chiedi sempre consiglio al veterinario: rimane l’alleato numero uno quando si parla di salute felina.









