Coprofagia nel cane: cause rischi e rimedi

Se vi siete mai chiesti perché il vostro cane ha l’abitudine di ingurgitare escrementi con la stessa voracità con cui Tony Stark ingurgita Whiskey, siete capitati nel posto giusto.

Se hai mai sorpreso il tuo cane a mangiare la cacca o quelle di altri animali, probabilmente sei rimasto scioccato o disgustato. Questo comportamento, noto come coprofagia, è più comune di quanto si pensi e spesso lascia i proprietari confusi e preoccupati. Ma perché un cane dovrebbe fare una cosa del genere? È solo una cattiva abitudine o nasconde problemi più profondi di salute e comportamento? In questo articolo scoprirai tutto ciò che c’è da sapere: dalle cause principali, ai rischi per la salute, fino ai rimedi pratici per affrontare la situazione.

Che cos’è la coprofagia e perché i cani la praticano?

La coprofagia è il termine tecnico che descrive il comportamento del cane che mangia feci, proprie o altrui. Anche se a noi esseri umani sembra un gesto inspiegabile, per i cani può avere radici in diversi fattori naturali, istintivi o patologici. Nei cuccioli, ad esempio, non è raro che esplorino il mondo con la bocca e quindi possano provare a ingerire di tutto, comprese le feci. In altri casi, invece, può trattarsi di una risposta a stimoli ambientali o a stati emotivi particolari.

È importante sottolineare che la coprofagia non è sempre indice di malattia, ma può comunque essere un campanello d’allarme. Capire le motivazioni dietro questo comportamento è il primo passo per affrontarlo in modo consapevole ed efficace.

Le principali cause della coprofagia

Le cause della coprofagia nel cane possono essere molteplici e spesso si intrecciano tra loro. Non esiste un’unica spiegazione valida per tutti i casi, ma alcune motivazioni sono particolarmente comuni. Analizziamole una per una.

Cause mediche

Alcuni cani mangiano feci a causa di disturbi di salute che compromettono l’assorbimento dei nutrienti o stimolano un senso costante di fame. Malattie come insufficienza pancreatica, problemi intestinali o parassitosi possono portare l’animale a cercare nutrimento anche in materiali non commestibili. In questi casi la coprofagia è un sintomo e non un semplice vizio comportamentale.

Un’altra possibile causa medica riguarda le diete squilibrate. Se un cane non riceve abbastanza proteine, vitamine o minerali dalla sua alimentazione, potrebbe cercare di integrarli in modi bizzarri, come appunto ingerendo feci. Questo comportamento, quindi, può essere il segnale di una dieta da rivedere con l’aiuto di un veterinario.

Cause comportamentali

La coprofagia può anche avere radici psicologiche. Cani lasciati soli a lungo, stressati o annoiati possono sviluppare questo comportamento come forma di passatempo o come sfogo. Nei cuccioli, invece, è spesso un modo di imitare la madre, che nei primi giorni di vita pulisce i piccoli ingerendo le loro deiezioni per mantenere il nido pulito e sicuro.

Altri cani possono mangiare feci per attirare l’attenzione del proprietario. Se ogni volta che lo fanno ricevono una reazione forte (grida, rimproveri, corse verso di loro), possono associare l’atto a un modo per farsi notare.

Cause ambientali

In alcuni casi la spiegazione è molto semplice: se il cane vive in un ambiente sporco o con scarso controllo delle deiezioni, può sviluppare la tendenza a ingerirle. Non è raro che questo succeda nei canili o negli allevamenti meno curati, dove l’accumulo di feci porta alcuni animali a eliminarle “a modo loro”.

Anche la convivenza con altri animali può influenzare questo comportamento: ad esempio, alcuni cani sono attratti dalle feci di gatti perché hanno un odore molto intenso, derivato dall’alimentazione proteica dei felini.

I rischi per la salute del cane (e del padrone)

La coprofagia non è solo una questione di disgusto. Questo comportamento può comportare seri rischi per la salute del cane e, in alcuni casi, anche del padrone. Le feci, infatti, sono veicolo di numerosi parassiti, batteri e virus che possono essere ingeriti e causare infezioni intestinali o malattie più gravi.

I parassiti intestinali come vermi tondi, anchilostomi o giardia possono facilmente trasmettersi attraverso le feci, compromettendo la salute del cane e provocando diarrea, vomito, perdita di peso e malnutrizione. Nei casi più estremi, possono insorgere complicazioni sistemiche che richiedono cure veterinarie immediate.

Un altro rischio riguarda la trasmissione di agenti patogeni all’uomo. Anche se non è comune, esistono zoonosi (malattie trasmissibili dall’animale all’uomo) che possono essere veicolate attraverso il contatto con la saliva di un cane che ha ingerito feci contaminate. Per questo motivo, è fondamentale prestare attenzione non solo alla salute del cane ma anche alle norme igieniche di base, come lavarsi le mani dopo averlo accarezzato o pulito.

Come affrontare la coprofagia: i rimedi più efficaci

Affrontare la coprofagia richiede un approccio graduale e paziente. Non esiste una soluzione miracolosa valida per tutti i cani, ma una serie di strategie che possono aiutare a ridurre o eliminare questo comportamento nel tempo. La prima regola è non punire mai il cane in maniera eccessiva: la punizione non solo non risolve il problema, ma può addirittura peggiorarlo aumentando lo stress e la frustrazione.

Intervento veterinario

Il primo passo è sempre una visita veterinaria. Solo un professionista può escludere o confermare la presenza di patologie mediche sottostanti e prescrivere eventuali cure. Spesso vengono consigliati esami delle feci per individuare parassiti o disbiosi intestinali. Se il problema è legato a carenze nutrizionali, il veterinario può suggerire un cambio di dieta o l’integrazione di specifici nutrienti.

Gestione ambientale

Una delle strategie più semplici ed efficaci è quella di mantenere pulito l’ambiente in cui il cane vive. Raccogliere prontamente le deiezioni durante le passeggiate e controllare che il giardino o la casa siano sempre igienizzati riduce drasticamente le possibilità che il cane possa accedere alle feci. È un gesto di prevenzione che, nel tempo, può fare una grande differenza.

Se il cane è particolarmente attratto dalle feci di altri animali (come i gatti), può essere utile gestire meglio gli spazi, ad esempio posizionando la lettiera in un luogo inaccessibile al cane.

Stimolazione mentale e fisica

Molti casi di coprofagia derivano da noia e mancanza di stimoli. Un cane attivo, impegnato e stimolato mentalmente è molto meno incline a sviluppare comportamenti indesiderati. Attività come passeggiate più frequenti, giochi di attivazione mentale e sessioni di addestramento possono ridurre notevolmente l’interesse per le feci.

Prodotti deterrenti

Esistono integratori e prodotti specifici che rendono le feci sgradevoli al gusto del cane. Alcuni vengono aggiunti direttamente al cibo e modificano l’odore e il sapore delle deiezioni, scoraggiandone l’ingestione. Anche in questo caso, però, è bene chiedere consiglio al veterinario prima di utilizzarli.

Prevenzione e buone abitudini

La prevenzione è sempre la strategia migliore. Abituare il cane fin da cucciolo a comportamenti corretti, educarlo al “lascia” o al “vieni” quando si avvicina a qualcosa di indesiderato e premiarlo per le azioni giuste può evitare che la coprofagia diventi un’abitudine radicata. L’educazione positiva è la chiave: più il cane impara a ricevere rinforzi per i comportamenti corretti, meno sarà incline a cercare attenzioni con quelli sbagliati.

Anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione. Una dieta completa, bilanciata e adatta alle esigenze specifiche del cane riduce il rischio di carenze che potrebbero spingerlo verso la coprofagia. Affidarsi a cibi di qualità e consultare periodicamente il veterinario per controllare peso, pelo e salute generale è un ottimo modo per prevenire problemi futuri.

Infine, non dimenticare che ogni cane è un individuo con la propria personalità. Alcuni smettono di praticare la coprofagia una volta eliminate le cause scatenanti, altri invece mantengono l’abitudine per anni. In questi casi, la costanza del proprietario, la gestione corretta dell’ambiente e una buona relazione uomo-animale sono gli strumenti più potenti per convivere e ridurre al minimo il problema.

La cacca Non è un’opzione

La coprofagia nel cane è un fenomeno tanto sconcertante quanto diffuso. Non va presa alla leggera, ma affrontata con informazione, prevenzione e tanta pazienza. Ricorda che dietro questo comportamento possono nascondersi motivazioni mediche, ambientali o psicologiche, e che il primo passo è sempre quello di rivolgersi a un veterinario per avere una diagnosi chiara.

Con la giusta combinazione di cure veterinarie, educazione e buone pratiche quotidiane, è possibile ridurre o eliminare questo comportamento, garantendo al tuo cane una vita più sana e serena e a te più tranquillità e meno imbarazzo. In fondo, la relazione con i nostri amici a quattro zampe si basa sull’amore e sulla comprensione: anche quando ci mettono alla prova con comportamenti che non sempre comprendiamo subito.

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