Gatti
Come accarezzare un gatto: tutti i consigli per farlo al meglio

Accarezzare un gatto sembra la cosa più semplice del mondo: metti la mano sul micio, fai un po’ di “grattini” ed è fatta. E invece no. I gatti non sono cani e non gradiscono coccole fatte “a caso”. Se vuoi conquistare la fiducia del tuo amico peloso ed evitare graffi decorativi sulle braccia, devi imparare l’arte dell’accarezzare. In questo articolo ti guiderò passo dopo passo, con tanta ironia e spiegazioni chiare, su tutto ciò che c’è da sapere per rendere le carezze un’esperienza paradisiaca (per il gatto… e per te).
Indice
Capire il linguaggio del gatto prima di toccarlo
Prima ancora di allungare la mano verso il tuo gatto, fermati un attimo e impara a leggere i suoi segnali. I gatti sono animali incredibilmente comunicativi, anche se lo fanno in modo molto sottile. La coda, le orecchie e gli occhi sono i loro principali strumenti di comunicazione.
Un gatto che vuole essere accarezzato probabilmente avrà la coda rilassata o alzata con l’estremità leggermente piegata, come un punto interrogativo. Le orecchie saranno dritte e rivolte in avanti, mentre lo sguardo sarà dolce e tranquillo. Se invece vedi la coda che si agita nervosamente o le orecchie schiacciate all’indietro, lascia perdere: in quel momento non è un buon momento per le coccole.
Capire la disponibilità del gatto è fondamentale. Non c’è niente di peggio che insistere con le carezze quando lui non ne ha voglia. Nel migliore dei casi se ne andrà offeso, nel peggiore ti beccherai un buffetto con gli artigli.
I punti giusti dove accarezzare
Non tutte le zone del corpo del gatto sono uguali quando si tratta di carezze. Ci sono aree che i felini adorano e altre che semplicemente non tollerano. La buona notizia è che la maggior parte dei gatti condivide preferenze simili, anche se ogni individuo può avere delle varianti personali.
I punti in assoluto più amati sono la testa, il mento e la base delle orecchie. Molti gatti gradiscono anche carezze lungo la schiena, purché leggere e fatte con calma. Insomma: pensa a un massaggio rilassante, non a un tentativo di lucidare una pentola.
Zone da evitare? Pancia e zampe. Salvo rare eccezioni, un gatto non vuole essere toccato lì. La pancia, anche se sembra un invito quando il gatto si rotola a terra, è in realtà uno dei punti più vulnerabili e scoperti: toccarla può scatenare una reazione di difesa immediata. Le zampe sono altrettanto delicate e riservate.
Il modo corretto di accarezzare un gatto
Ora entriamo nel vivo: come si accarezza correttamente un gatto? Non si tratta solo di dove appoggiare la mano, ma anche di come muoverla. La pressione deve essere leggera, i movimenti lenti e ritmici. Un po’ come se stessi passando la mano su un tessuto prezioso.
Appoggia la mano delicatamente in un punto che il gatto ti “concede” (ad esempio la testa) e poi spostala lentamente seguendo il senso del pelo. Evita assolutamente di accarezzare contropelo, a meno che tu non abbia voglia di ottenere uno sguardo di disapprovazione che ti farà sentire in colpa per tutta la giornata.
Le sessioni di carezze non devono durare troppo a lungo. I gatti hanno un limite di sopportazione, anche se inizialmente sembrano gradire. Dopo un po’ potresti notare segnali come un colpetto di coda o un movimento improvviso delle orecchie: significa che è arrivato il momento di smettere.
Come capire quando il gatto ha abbastanza
Uno degli errori più comuni dei proprietari è pensare: “Se ora gli piace, allora posso continuare all’infinito!”. Peccato che l’universo dei gatti funzioni diversamente. Loro vivono sul principio del “Basta quando dico io”. E tu devi rispettarlo.
I segnali che un gatto ne ha abbastanza sono abbastanza chiari per chi sa leggerli. Occhi che da socchiusi diventano spalancati, coda che inizia a battere ritmicamente, piccole scosse della pelle lungo la schiena. A volte ti darà anche un morso leggero, una sorta di “ok, stop, grazie, non servono più coccole”.
Ferma subito le carezze al primo accenno di fastidio. Insistere non farà che peggiorare la situazione e danneggiare il rapporto di fiducia. Ricorda: rispettare i tempi del gatto è la vera chiave per diventare il suo umano preferito.
Creare un rituale delle coccole
I gatti amano la routine e il ritmo delle giornate. Per questo, se riesci a instaurare un piccolo rituale delle coccole, il tuo micio lo apprezzerà. Per esempio, potresti riservare qualche minuto ogni sera sul divano solo per le carezze, o trasformare il momento della pappa in un’occasione per aggiungere un paio di grattini dietro le orecchie.
Con il tempo il gatto assocerà questi momenti a sensazioni piacevoli e inizierà lui stesso a cercarti nei “suoi” orari preferiti. Così, invece di inseguirlo disperatamente con la mano pronta a una carezza, sarà lui a venire a reclamare il suo trattamento speciale.
Stabilire una routine non significa però diventare rigidi. Ogni gatto ha la sua personalità, quindi sarai tu a scoprire quali sono i momenti migliori e in quali situazioni il tuo micio è più predisposto a lasciarsi coccolare.
Accarezzare un gatto che non conosci
Le regole cambiano, e parecchio, quando ti trovi davanti a un gatto sconosciuto. Non puoi assolutamente lanciarti verso di lui con la mano pronta come se fosse un vecchio amico. Devi guadagnarti la sua fiducia con calma e rispetto.
Avvicinati lento, stando attento a non invadere il suo spazio vitale. Offrigli la mano da annusare: i gatti usano molto l’olfatto e questo gesto è una sorta di biglietto da visita. Se decide di toccarti con il muso o di strofinarsi, allora puoi provare a dargli le prime carezze sulla testa. Se invece si allontana, non insistete: non ha firmato nessun contratto per accettare coccole da chiunque.
Un trucco utile è sedersi a terra per mettersi alla sua altezza. Così il gatto percepirà meno minaccia e sarà più curioso nei tuoi confronti. Ma anche in questo caso, il tempo e il rispetto sono la chiave.
Benefici delle carezze per il gatto e per te
Le carezze non sono solo un gesto d’affetto. Hanno benefici reali sia per il gatto che per l’umano. Per il gatto, accarezzarlo significa riduzione dello stress, rilascio di endorfine e un rafforzamento del legame con il proprietario. Per te, invece, vuol dire abbassare la pressione, migliorare l’umore e goderti qualche minuto di pura serenità.
Inoltre, accarezzare il gatto regolarmente ti permette di controllare meglio la sua salute. Mentre gli fai le coccole, puoi accorgerti se ha noduli sospetti, parassiti o altre anomalie sul pelo e sulla pelle. In questo modo le coccole diventano anche un modo per fare un check-up informale ma utile.
Insomma, è un win-win. Tu ti rilassi e il tuo gatto si sente più amato e sicuro.
Conclusione
Accarezzare un gatto è un’arte che richiede osservazione, pazienza e rispetto. Non è un’abitudine da fare in maniera meccanica, ma un dialogo silenzioso tra due esseri che imparano a fidarsi l’uno dell’altro. Ricorda che non sei tu a decidere quando e quanto: è il gatto che stabilisce i tempi e i modi. Tu puoi solo imparare a leggere i suoi segnali e a rispondere nel modo corretto.
Se seguirai questi consigli, non solo eviterai graffi e morsi, ma trasformerai le carezze in uno dei momenti più belli della vostra convivenza. Alla fine, accarezzare un gatto non è semplicemente “toccarlo”, ma comunicare con lui nel linguaggio che preferisce: quello delle attenzioni delicate e del rispetto reciproco.
Vuoi altri consigli pratici sulla cura del tuo gatto? Puoi dare un’occhiata anche alla sezione dedicata ai tutorial sui gatti del nostro blog, dove troverai tante guide semplici e approfondite per vivere meglio con il tuo compagno felino.









