Se il tuo gatto inizia a saltare meno, dorme di più o si muove come se fosse reduce da una maratona di tre giorni, non è solo colpa dell’età: potrebbe avere l’osteoartrite.
Alimentazione nei gatti con osteoartrite: cosa sapere

Se il tuo gatto inizia a saltare meno, dorme di più o si muove come se fosse reduce da una maratona di tre giorni, non è solo colpa dell’età: potrebbe avere l’osteoartrite. Questa condizione colpisce le articolazioni e rende la vita del tuo felino decisamente meno comoda. La buona notizia? L’alimentazione giusta può fare una differenza enorme. La cattiva notizia? Nel mare di prodotti “miracolosi” bisogna saper nuotare senza finire con una scatoletta che promette la luna ma contiene solo patate bollite e marketing. Pronto a capire cosa mettere (e cosa evitare) nella ciotola? Andiamo in profondità.
Indice
Che cos’è davvero l’osteoartrite nel gatto
L’osteoartrite è una malattia degenerativa che colpisce la cartilagine articolare, rendendo i movimenti dolorosi e ridotti. Nei gatti anziani è molto più diffusa di quanto si pensi: si stima che oltre il 60% dei mici sopra i 6 anni abbia qualche segno di artrosi, anche se spesso viene sottovalutata. Non sempre vedrai un gatto zoppicare platealmente come un cane, perché i felini sono maestri nell’arte di nascondere il dolore. Piuttosto noti piccoli cambiamenti: meno salti, meno grooming, più riposo.
Capire la natura di questa malattia è fondamentale, perché non esiste una cura definitiva, ma esistono strategie per renderla più gestibile. Una delle armi più potenti nelle tue mani è proprio il cibo: non solo calorie, ma veri e propri nutrienti ad azione terapeutica. Ed è qui che l’alimentazione diventa un mezzo di supporto quotidiano, al pari dei farmaci prescritti dal veterinario.
L’artrosi non colpisce tutti allo stesso modo: può essere localizzata alle anche, alle ginocchia o alla colonna vertebrale. In ogni caso, la dieta può intervenire su due fronti: controllo del peso e integrazione con sostanze che supportano le articolazioni. Se pensi che basti “cambiare marca di crocchette” sei solo all’inizio del viaggio.
L’importanza del controllo del peso
La regola d’oro nella gestione dell’osteoartrite è semplice, ma spesso ignorata: un gatto leggermente troppo in carne soffrirà molto più di uno magro. Il motivo è banale quanto ineluttabile: le articolazioni di un micio in sovrappeso lavorano sotto carico continuo. Questo peggiora l’infiammazione e il dolore.
Perciò, prima ancora di parlare di glucosamina, condroitina e oli di pesce, bisogna guardare la bilancia. Un gatto con osteoartrite obeso è un gatto condannato a peggiorare. Per fortuna, la perdita di peso felina non richiede di iscrivere il micio in palestra, ma un approccio più furbo all’alimentazione.
Ridurre calorie non significa affamare l’animale: piuttosto, bisogna offrirgli cibo con maggiore densità nutrizionale e meno calorie vuote. Le diete specifiche “weight management” sono spesso arricchite con fibre per dare sazietà senza esplosioni di grassi. Però attenzione: non tutte sono compatibili con l’artrosi, perché alcune riducono troppo i grassi buoni, indispensabili per le articolazioni.
Nutrienti fondamentali per un gatto con osteoartrite
E ora passiamo alla parte pratica e succosa: quali nutrienti fanno davvero la differenza quando si parla di alleviare i sintomi dell’artrosi felina? Qui non si tratta di magia, ma di sostanze che hanno un effetto documentato su infiammazione, cartilagine e mobilità.
I primi della lista sono senza dubbio gli acidi grassi omega-3. Li troviamo principalmente nell’olio di pesce e, in particolare, nell’EPA (acido eicosapentaenoico). Questa molecola agisce come freno sull’infiammazione, aiutando le articolazioni a non trasformarsi in piccoli fornelli sempre accesi. Non è un caso che molte diete veterinarie per artrosi siano arricchite proprio con questa sostanza.
Un secondo gruppo importante è rappresentato da glucosamina e condroitina. Questi due nomi sembrano usciti da un laboratorio di chimica, ma in realtà si tratta di componenti naturali della cartilagine. Inseriti nella dieta, non ricostruiscono miracolosamente ginocchia nuove, ma possono rallentare il deterioramento e migliorare la funzionalità.
Inoltre, non bisogna dimenticare il ruolo delle proteine di alta qualità. Un gatto non è un onnivoro felice davanti a un’insalata: è un carnivoro obbligato. Una dieta troppo povera di proteine non solo abbatterebbe la massa muscolare, ma priverebbe le articolazioni del supporto della muscolatura, aggravando il dolore. In breve: mai ridurre le proteine a caso, anche se il gatto deve dimagrire.
Altri nutrienti utili da considerare
Non si fermano qui i protagonisti della dieta anti-artrosi. Anche gli antiossidanti, come vitamina E e vitamina C, giocano un ruolo nel ridurre i danni causati dallo stress ossidativo. Il collagene idrolizzato, sempre più presente nei mangimi moderni, sembra avere benefici sulla salute articolare. E non dimentichiamo i prebiotici e probiotici, utili a mantenere l’intestino in salute e a potenziare l’assorbimento dei nutrienti.
Molti proprietari provano a integrare anche con curcuma o estratti vegetali. Sebbene i dati scientifici nei gatti siano scarsi, alcuni veterinari li suggeriscono come complemento, purché in dosi controllate. Non ti avventurare però con le spezie in cucina: il fai-da-te rischia di trasformarsi in una tossina per il tuo micio.
Differenze tra cibo secco, umido e diete casalinghe
Scegliere se dare al gatto crocchette o scatolette è già di per sé una questione religiosa per molti proprietari. Quando si aggiunge l’osteoartrite, la discussione si complica. In generale, i cibi umidi hanno il vantaggio di contenere più acqua, fondamentale per mantenere idratati i tessuti e alleggerire il metabolismo renale, sempre delicato nei gatti anziani.
Il cibo secco, se scelto con intelligenza, può essere utile per praticità e gestione del peso. Alcune formule specifiche per articolazioni e controllo del peso sono disponibili solo in versione secca, ma questo non significa che il gatto non possa ricevere anche razioni miste. L’ideale spesso è una combinazione, bilanciata sulle esigenze del singolo animale.
La dieta casalinga, infine, è un campo minato. Funziona solo se costruita con il supporto di un veterinario nutrizionista, che calcoli i fabbisogni esatti. Dare al gatto pollo bollito “perché fa bene” non basta: rischi di provocare carenze più gravi dell’artrosi stessa. Se vuoi percorrere questa strada, fallo con ricette studiate su misura.
Come introdurre una nuova dieta senza traumi (per te e per il gatto)
I gatti hanno le idee chiarissime su cosa mangiare e non apprezzano i cambiamenti drastici. Se provi a passare dal secco al nuovo “cibo articolare miracoloso” dall’oggi al domani, preparati a uno sciopero della fame. Il trucco sta nella transizione graduale, mescolando piccole quantità del nuovo alimento a quello vecchio.
Il vantaggio è duplice: eviti rifiuti categorici e proteggi lo stomaco del gatto da improvvisi scombussolamenti. Ricorda che il gatto è più testardo di te: se pensa che stai cercando di imbrogliarlo, vincerà lui. Per questo la strategia è essere più furbi.
- Inizia con un 10% di nuovo cibo e 90% di vecchio.
- Aumenta la quota del nuovo cibo ogni 2-3 giorni.
- In circa 2 settimane il passaggio può essere completato senza drammi.
Se il gatto rifiuta completamente una dieta specifica per articolazioni, non c’è da disperare: alcune integrazioni (come l’olio di pesce) possono essere aggiunte separatamente, sotto consiglio veterinario. L’importante è non arrendersi al primo “no” con gli occhi da martire che solo un felino sa fare.
Cosa evitare assolutamente nella ciotola
Così come ci sono alimenti consigliati, ne esistono altri che possono complicare la vita al gatto con osteoartrite. Evita di cadere nel tranello delle “ricette casalinghe umane” a base di pasta, pane o avanzi. Questi apportano solo carboidrati vuoti che peggiorano l’aumento di peso.
Attenzione anche alle diete troppo ricche di fosforo e sodio, che non solo non aiutano le articolazioni, ma mettono sotto pressione i reni. Meglio sempre controllare l’etichetta e puntare a prodotti bilanciati per gatti adulti o senior.
Infine, evita i supplementi fai-da-te. Dare integratori da banco senza una reale indicazione veterinaria può essere inutile quando va bene, tossico quando va male. Non tutto quello che funziona nell’uomo o nel cane funziona anche nel gatto, la cui fisiologia è un universo a parte.
Il cibo come terapia silenziosa
L’alimentazione del gatto con osteoartrite non è un dettaglio marginale, ma parte integrante della terapia. Controllare il peso, scegliere cibi ricchi di nutrienti funzionali e favorire la giusta idratazione sono azioni che fanno una differenza giornaliera. Non aspettarti miracoli immediati: i miglioramenti sono graduali, ma reali.
Ricorda che nessuna dieta vive da sola nel limbo del fai-da-te. Serve sempre un piano concordato con il veterinario, che conosce lo stato clinico del gatto e può bilanciare i diversi approcci, compresi eventuali farmaci o fisioterapie. Tu hai il compito più importante: garantire al tuo micio una ciotola non solo piena, ma piena di quello che serve davvero.
In sintesi, affrontare l’osteoartrite con il cibo è come avere un’arma segreta: lenta, silenziosa, ma potentissima. Ogni pasto può essere un modo per contrastare il dolore e recuperare un po’ di agilità perduta. E se il tuo gatto, dopo settimane, torna a saltare sul divano con quell’aria di superiorità tipica, saprai di aver fatto bingo.









