I pesci rossi sono probabilmente l’animale domestico con cui molti di noi hanno fatto il primo incontro nel mondo degli acquari.
Alimentazione dei pesci rossi: cosa sapere

I pesci rossi sono probabilmente l’animale domestico con cui molti di noi hanno fatto il primo incontro nel mondo degli acquari. Sembrano piccoli, facili da gestire e “sempre felici” dietro al vetro, ma non lasciarti ingannare: il loro benessere dipende in gran parte dall’alimentazione. In questo articolo scoprirai tutto quello che c’è da sapere su cosa dare da mangiare a un pesce rosso, quanto e come farlo, evitando gli errori che purtroppo accorciano la vita di tantissimi esemplari. Preparati, perché ti guiderò passo passo con spiegazioni semplici, esempi concreti e qualche dritta ironica per non trasformare la tua vaschetta in un fast food per pinnuti.
Indice
Capire il metabolismo del pesce rosso
Prima di parlare di cibo, bisogna conoscere a grandi linee chi abbiamo davanti. I pesci rossi (Carassius auratus) non sono esattamente pigri: il loro metabolismo è piuttosto veloce e li porta a cercare continuamente da mangiare. Tradotto in parole spicce: mangerebbero sempre, ma tu non puoi dargli cibo a volontà, perché il loro stomaco non ha limiti mentali come il tuo davanti a una pizza fumante.
In natura i pesci rossi trascorrono le giornate rovistando nel fondale alla ricerca di piccoli organismi, alghe e resti vegetali. Questo li classifica come onnivori opportunisti, in grado di digerire un po’ di tutto, ma con una preferenza per alimenti vegetali. Se in acquario non gli garantiamo varietà, rischiamo di alimentare solo la loro fame “meccanica” e non i loro reali fabbisogni nutrizionali.
Il metabolismo è anche influenzato dalla temperatura dell’acqua: più è calda, più mangiano, perché consumano energia più in fretta. In inverno o in acque più fredde, invece, diventano più lenti e la loro dieta deve essere ridotta di conseguenza.
I cibi consentiti e quelli da evitare
Immagina la dieta del pesce rosso come il menu di un ristorante equilibrato: non puoi servirgli sempre e solo patatine fritte, ma nemmeno costringerlo a un’insalata a vita. La chiave è bilanciare proteine e vegetali, fornendo alimenti facilmente digeribili.
Il cibo confezionato specifico per pesci rossi resta la base più pratica, ma non dovrebbe mai essere l’unica fonte. Esistono fiocchi, pellet galleggianti, granuli che affondano lentamente e persino gel pronti da sciogliere in acqua. Ognuna di queste opzioni è pensata per evitare dispersioni e regolare meglio l’assunzione.
Accanto al cibo industriale, si possono integrare alimenti freschi come verdure sbollentate – zucchine, piselli privati della buccia, spinaci – che aiutano la digestione e forniscono fibre. Ogni tanto puoi dare anche piccole quantità di proteine, ad esempio larve di zanzara (vive o surgelate), lombrichi tritati o dafnie. Ma attento: la carne rossa, il pane o i biscotti che magari ti verrebbe voglia di lanciare “per simpatia” sono assolutamente da bandire, perché il loro sistema digestivo non è fatto per smaltire questi alimenti complessi.
- Sì: mangimi specifici per pesci rossi, verdure sbollentate, insetti o larve surgelate, spirulina.
- No: pane, biscotti, latticini, carne cotta, cibi umani molto lavorati.
Quanto cibo dare ai pesci rossi?
L’errore numero uno con i pesci rossi? Sovralimentazione. È facile, perché loro ti guardano con quegli occhioni sgranati, nuotano verso di te e fingono di essere morenti dalla fame. In realtà stanno recitando meglio di un attore da Oscar: la pancia è piena, ma il cervello chiede ancora.
Il trucco è questo: meglio poco e spesso, piuttosto che tanto tutto insieme. In genere, i pesci rossi vanno alimentati 2 volte al giorno con una quantità che riescono a consumare in 2-3 minuti. Se vedi cibo galleggiare dopo 5 minuti, hai dato troppo. E sai cosa succede al cibo in eccesso? Si decompone, inquina l’acqua e crea un cocktail tossico che danneggia la salute dei pesci e la pulizia dell’acquario.
Non pensare che sia crudele dargli poco: in realtà stai proteggendo il loro apparato digestivo, prevenendo gonfiori e problemi di vescica natatoria (quella che li mantiene in equilibrio mentre nuotano). Pesce che mangia troppo = pesce che galleggia a pancia in su. Poetico? Direi di no.
Come somministrare il cibo: tecniche e accorgimenti
Non basta scegliere il cibo giusto e stabilire la quantità: anche il modo in cui lo dai fa la differenza. Molti principianti versano un mucchio di fiocchi sulla superficie e lasciano che i pesci facciano “il bagno a buffet”. Peccato che i fiocchi galleggianti costringano i pesci a inghiottire aria insieme al cibo e questo può causare problemi di galleggiamento.
Per evitare complicazioni, meglio alternare fiocchi e pellet che affondano lentamente, garantendo così che il pesce possa cibarsi in zone diverse della colonna d’acqua. Le verdure sbollentate vanno spezzettate in pezzetti minuscoli e rilasciate in piccole quantità, così da non sporcare immediatamente il fondo. Con cibi freschi, la regola è: meglio poco, e se restano residui, rimuoverli subito con una reticella o un aspiratore.
Un consiglio spassionato: osserva sempre come reagiscono i tuoi pesci a quel che introduci. Se noti che ignorano una verdura, non insistere, magari non è di loro gusto. Anche i pesci hanno le loro preferenze e forzarli non porta a nulla, se non ad accumulare spazzatura sul fondale.
Alimentazione e stagionalità
I pesci rossi sono molto sensibili alla temperatura dell’acqua. Nei mesi più caldi la loro attività aumenta e avranno bisogno di più energia, quindi puoi nutrirli con frequenza regolare e con una dieta un po’ più variata. Quando invece la temperatura scende sotto i 10°C, il loro metabolismo rallenta notevolmente e praticamente vanno in una specie di semi-letargo.
In questa fase, il loro apparato digerente funziona a rilento e somministrare troppo cibo diventa pericoloso, perché non riescono a smaltirlo e rischiano infezioni intestinali. In pratica, durante l’inverno o in ambienti freddi, si riduce il pasto fino a sospenderlo quasi del tutto, a meno che l’acqua non sia riscaldata artificialmente.
Questa modulazione stagionale è fondamentale per non stressare il corpo del pesce e per rispettare i ritmi naturali della specie. E no, non pensare che il tuo pesce “muoia di fame”: il suo corpo è programmato per rallentare.
I rischi di una dieta sbagliata
Ora che abbiamo visto cosa mangiano, è giusto spendere due parole sui rischi legati a un’alimentazione scorretta. Dare troppo cibo o alimenti sbagliati non significa solo avere acqua sporca o pesci in sovrappeso: ci sono conseguenze ben più serie.
Il disturbo più comune è il problema della vescica natatoria, che compromette la capacità del pesce di mantenere l’equilibrio. Ma ci sono anche rischi di infezioni intestinali, gonfiori dolorosi e riduzione della durata della vita. Considera che un pesce rosso ben nutrito e gestito può vivere anche 15-20 anni, mentre uno alimentato male spesso si spegne in pochi mesi.
L’altro grande problema è l’inquinamento dell’acqua: residui organici in eccesso significano più ammoniaca, nitriti e nitrati, tutte sostanze tossiche che possono avvelenare un intero acquario. Insomma, una cattiva dieta non è solo un male per il pesce ma anche per il suo habitat.
Alcuni trucchi da esperto
Se vuoi davvero fare un salto di qualità e non limitarti alla “modalità principiante”, ci sono alcuni piccoli segreti che rendono tutto più facile e sicuro. Ad esempio, puoi programmare giorni di digiuno. Sì, hai letto bene: un giorno a settimana senza cibo non solo non li uccide, ma aiuta a depurare l’intestino e ridurre l’accumulo di sostanze di scarto.
Un altro trucchetto utile è mettere in ammollo i fiocchi o i pellet prima di somministrarli, così da farli gonfiare e ridurre la possibilità che si dilatino nello stomaco dei pesci causando costipazione. In più, sviluppi una routine osservativa: guarda sempre i tuoi pesci mentre mangiano. Il momento del pasto è anche quello in cui puoi accorgerti se qualcuno non si ciba, appare apatico o ha un comportamento strano: spesso è il primo segnale di un problema di salute.
E se sei davvero appassionato, puoi persino coltivare piante acquatiche che i tuoi pesci potranno rosicchiare a piacimento. Così ottieni due risultati: arredi l’acquario in modo naturale e offri una fonte di fibra sempre disponibile, proprio come farebbero in natura.
Conclusioni: il segreto è l’equilibrio
In definitiva, alimentare correttamente i pesci rossi significa capire che non sono semplici decorazioni viventi, ma animali con esigenze precise. Non è questione di buttare una manciata di fiocchi nell’acqua e via, ma di imparare a dosare, variare e gestire i pasti con consapevolezza. Più che un impegno, è una forma di rispetto verso creature che possono regalarti anni di compagnia e momenti di relax davanti al vetro dell’acquario.
L’equilibrio è la parola chiave: equilibrare la quantità di cibo, alternare fonti vegetali e proteiche, rispettare i ritmi naturali e non farti ingannare da occhi imploranti che, ammettiamolo, sono più bravi a recitare della tua serie TV preferita. Segui queste regole e ti accorgerai che i tuoi pesci rossi diventeranno forti, longevi e decisamente più felici.
E la prossima volta che qualcuno ti dirà “ma i pesci rossi vivono poco”, tu potrai sorridere e replicare con orgoglio: “nel mio acquario, invece, si banchetta con stile”.









